Massimiliano Vaira

LA COSTRUZIONE DELLA RIFORMA UNIVERSITARIA E DELL'AUTONOMIA DIDATTICA
Idee, norme, pratiche, attori

THE CONSTRUCTION OF THE UNIVERSITY REFORM AND THE DIDACTIC AUTONOMY
Ideas, norms, practices, actors

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ISBN 978-88-7916-470-2

pp. 212 — € 32,00

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Tra il 1996 e il 2000, l’università italiana è andata incontro a un profondo processo di riforma. Dopo decenni di immobilismo, le sue strutture e logiche di funzionamento hanno cominciato a mutare, al punto da segnare una cesura con l’università così come l’abbiamo conosciuta fino ad anni recenti. La ricerca presentata nel volume offre un’analisi in profondità del processo con cui la riforma dell’autonomia didattica – punto di partenza della più ampia riforma universitaria – è stata costruita. Tranne poche eccezioni, di questa riforma si è scritto molto in termini impressionistici e basati su opinioni personali, quasi sempre pregiudizialmente negativi e quasi mai informati. Sulla base di evidenze empiriche e attraverso la voce di coloro che ne sono stati i protagonisti, questa ricerca analizza come la riforma della didattica sia stata elaborata, attuata normativamente e implementata operativamente. Attraverso interviste in profondità con gli attori direttamente coinvolti nel processo di riforma, fonti documentarie e uno studio di caso relativo all’attuazione della riforma in quattro facoltà e in un corso di laurea di un grande ateneo del Nord Italia, l’analisi mette in luce le condizioni, le dinamiche e le logiche che stanno alla base del modo in cui la riforma è stata pensata, costruita e realizzata.

Massimiliano Vaira insegna Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Pavia ed è membro del Comitato tecnico-scientifico del Centro Interdipartimentale di Studi e Ricerche sui Sistemi di Istruzione Superiore (CIRSIS).


Between 1996 and 2000, Italian university had undergone a deep reform process. After decades of inertia, its structures and functioning logics started to change, marking a divide with the university as it had been known so far. The research presented offer an in-depth analysis of the process by which didactic autonomy reform – the starting point of the wider university reform – had been constructed. With few exceptions, the largest part of what has been written about this reform was impressionistic, based on personal opinions, almost always from a negative perspective and almost never acquainted with the facts. On the basis of empirical evidences and through the voice of those who played a leading role in the reform process, this research analyzes how the didactic reform had been elaborated, normatively enacted, and operationally implemented. By the means of in-depth interviews with actors directly engaged in the process, official documents analysis and a case-study on the reform implementation in four faculties and a study course of a large northern Italy university, the analysis highlights conditions, dynamics and logics which are at the base of how reform had been thought, constructed and realized.


Massimiliano Vaira teaches Sociology of Cultural Processes at the Faculty of Political Science and is a member of the Scientific Committee of the Interdepartmental Centre of Studies and Researches on Higher Education Systems (CIRSIS) at the University of Pavia.


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INDICE

Introduzione
1. L’oggetto della ricerca – 2. Il quadro teorico della ricerca – 3. La metodologia e il disegno della ricerca –
4. La struttura del libro – Ringraziamenti


1. La lunga marcia dell’autonomia universitaria. Dall’Unità alla Riforma Ruberti
1.1. La politica universitaria e il filo rosso dell’autonomia – 1.2. Dall’Unità alla (mancata) riforma Gentile. 1859-1938 –
1.3. Politica e riforma universitaria in epoca repubblicana: tante proposte, nessuna decisione. 1946-1988 –
1.4. La continuità spezzata: la riforma Ruberti. 1989-1993 – 1.5. Un bilancio di centotrenta anni di politica universitaria


2. Venti di cambiamento
2.1. La riforma Ruberti come riforma incompiuta – 2.2. I nodi irrisolti: un sistema inefficace, inefficiente e ingiusto –
2.3. Sempre un passo indietro agli altri. Anzi, tre – 2.4. Il contesto internazionale e i nuovi cambiamenti nell’istruzione superiore –
2.5. Una minoranza attiva si mobilita: Luigi Berlinguer e il gruppo di Pontignano


3. L’avvio della nuova fase riformista

3.1. Flussi convergenti: attori, problemi, soluzioni e congiuntura politica – 3.2. L’avvio politico della riforma: decisione o azione? –
3.3. La strategia riformista di Berlinguer



4. Dalla fase progettuale alla caduta del governo Prodi
4.1. La fase progettuale: il Gruppo Martinotti e la costruzione del référentiel settoriale della riforma – 4.2. Il Rapporto finale, ovvero il référentiel settoriale della riforma universitaria – 4.3. Dopo il Rapporto finale: il processo di legittimazione della proposta riformista –
4.4. Una svolta improvvisa e inattesa: gli accordi della Sorbona – 4.5. Dalle due note di indirizzo alla caduta del governo Prodi



5. La riforma va avanti
5.1. Si va avanti, il percorso non cambia – 5.2. La costruzione dello schema di decreto sull’autonomia didattica e la nuova architettura curricolare – 5.3. Il dibattito parlamentare e l’approvazione del decreto dell’autonomia didattica – 5.4. L’abbandono della strategia di Berlinguer: dai gruppi d’area ai decreti sulle classi di laurea e laurea specialistica – 5.5. Stili di leadership a confronto

6. L’implementazione della riforma. Studio di caso in un grande ateneo

6.1. Caratteristiche dell’ateneo, delle facoltà e degli intervistati – 6.2. Cambiare subito. L’ateneo e le facoltà si mobilitano – 6.3. Organizzare il cambiamento. Attori e strutture decisionali – 6.4. La tela di Penelope: il lavoro nelle commissioni nella prima fase dell’attuazione –
6.5. Aristotelici e baconiani: la ristrutturazione dell’offerta didattica tra spinte innovative e conservazione –
6.6. Gerarchie accademiche in questione: innovazione didattica e lotte di potere – 6.7. Il «mercato» dei crediti

6.8.
La consultazione con il mondo del lavoro: un cerimoniale di facciata? – 6.9. Le valutazioni della riforma e della nuova architettura curricolare


Conclusioni


Riferimenti bibliografici