Direzione e Redazione: Edoardo Ballo, Alfio Ferrara, Stefano Montanelli, Massimo Parodi, Chiara Selogna

Comitato scientifico: Roberto Busa (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Dino Buzzetti (Università degli Studi di Bologna), Silvana Castano (Università degli Studi di Milano), Agostino Cortesi (Università Ca’ Foscari di Venezia), Hugh Craig (University of Newcastle, NSW, Australia), Paolo D’Alessandro (Università degli Studi di Milano), Umberto Eco (Università degli Studi di Bologna), Paolo Ferri (Università degli Studi di Milano – Bicocca), Elio Franzini (Università degli Studi di Milano), Luca Giuliano (Sapienza Università di Roma), Piero Innocenti (Università della Tuscia-Viterbo), Willard McCarty (King’s College London), Tito Orlandi (Sapienza Università di Roma), Andrea Rossetti (Università degli Studi di Milano – Bicocca), Enrica Salvatori (Università degli Studi di Pisa), Claire Warwick (University College London)

La Rivista: Un luogo per quanti – informatici, filosofi, letterati, giuristi, studiosi di varie provenienze – sono interessati a riflettere sull’intreccio tra informatica e cultura umanistica. Si tratta di capire in quali termini, con quali vantaggi e svantaggi, ogni specifica disciplina umanistica possa ricorrere ai nuovi strumenti, se ne venga, e come ne venga trasformata nelle proprie metodologie, ereditate a volte da lunghe e nobili tradizioni. Ma non ci si può muovere su questo terreno se ci si limita a immaginare un rapporto esclusivamente strumentale e ci si dimentica il carico di teoria che l’informatica e suoi procedimenti portano con sé. Occorre ragionare insieme sulle metodologie, sulle logiche delle rispettive discipline e sulle articolazioni nuove cui danno origine quando entrano in reciproco contatto. Negli ambiti del diritto, della letteratura, della storia dell’arte o della musica, taluni algoritmi particolarmente raffinati, uniti alla capacità di calcolo di strumenti sempre più potenti, possono risolvere problemi che giuristi, letterati, storici o musicologi non riuscirebbero da soli a risolvere. Ma se non si rendono evidenti le scelte teoriche che gli informatici hanno compiuto e incorporato nei loro procedimenti, non si riuscirà mai a sapere in quale misura l’oggetto che ci si trova davanti è diverso da quello che un musicologo o uno storico dell’arte prendono in considerazione quando ricorrono agli strumenti tipici della loro disciplina.

Volume 5, Anno 2011

La funzione e l’organo

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Presentazione
Massimo Parodi


Dalla funzione all’organo

Elena Landone Il marcatore del discorso spagnolo hombre dal sussidio didattico al forum online

Silvana Vassallo - Leonora Cappellini Installazioni interattive in Italia. Percorsi di ricerca all’intersezione tra arte e tecnologie digitali

Silvia Pilloni Digita come parli


Dall’organo alla funzione

Paola Galimberti Qualità e disponibilità dei dati

Piero Attanasio Valutazione delle pubblicazioni ed effetti sul settore editoriale

 

 

È morto padre Roberto Busa

Quando gli chiesi se era disponibile a entrare nel comitato scientifico della rivista che stavamo cercando di avviare e quindi a leggere l’editoriale che avevamo preparato per il primo numero, mi rispose: “Senz’altro, con piacere, ma vi chiedo un favore: fate il più presto possibile, perché sto aspettando che il Signore mi chiami”.

Il 9 agosto scorso, padre Roberto Busa è stato chiamato e ora tutti sentiamo che si è rotto qualcosa nella storia della informatica umanistica, qualunque sia il significato che si voglia dare a questa espressione.

Lo ricordiamo con una frase del bellissimo articolo a lui dedicato da Stefano Lorenzetto sull’Osservatore Romano dell’11 agosto 2011:  Quando nel 1955 morì Alexander Fleming, lo scopritore della penicillina, un quotidiano milanese del pomeriggio titolò: «Lettore fermati! È morto Fleming, forse anche tu gli devi la vita». Un invito analogo potrebbe essere rivolto oggi a tutti coloro che in questo preciso istante sono davanti a un computer. Se esiste una santità tecnologica, credo d’aver avuto il privilegio d’incontrarla: essa aveva il volto di padre Busa. Perciò inginocchiati anche tu, lettore, davanti alle spoglie mortali di questo vecchio prete, linguista, filosofo e informatico. Se navighi in Internet, lo devi a lui. Se saltabecchi da un sito all’altro cliccando sui link sottolineati di colore blu, lo devi a lui. Se usi il pc per scrivere mail e documenti di testo, lo devi lui. Se puoi leggere questo articolo, lo devi, lo dobbiamo, a lui.

Massimo Parodi

 

 


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ISSN: 2035-6323
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since 18 May 2009