«Ordine» e «ordinamento». Idee e categorie giuridiche nel mondo romano prende lo spunto da un’osservazione esegetica, segnatamente da un’apparente, inspiegabile presenza del termine ‘ordo’ in alcune interpretazioni visigotiche, e la sua rispettiva assenza nei testi romani di riferimento. Al contempo si è notato che in tali passi ‘ordo’ sostituisce il concetto di ‘regula’ . Il dato è stato inserito in un contesto più ampio che, procedendo a ritroso, esamina le fonti giuridiche contenenti sia ‘regula’ sia ‘ordo’ . Si è così notato che il lemma ‘regula’ , di derivazione aristotelica, individua più concetti che si evolvono nel tempo, rispecchiando i diversi assetti giuridici. Anche‘ordo’ è impiegato dai ‘prudentes’, ma in senso di progressione. Sarà Augusto che, in virtù di una spinta sistematica, impiegherà ‘ordo’ anche in senso di sistema. Non di meno, non si delinea una immediata evoluzione per tale genus, come se il concetto di sistema in sé concluso fosse rifiutato dalla giurisprudenza classica, che si poneva nella prospettiva del metodo, ossia ‘regula iuris’, più che della categoria, ‘ordo iuris’. Diversamente, i giuristi occidentali del V-VI secolo si dedicano anche alla stesura di normazioni, come la Lex Romana Visigothorum, o Ostrogothorum, che vogliono individuare un sistema in sé concluso, una sorta di ordinamento. Proprio il concetto di ‘ordo’ si inserisce in questa dinamica, quale frutto della loro speculazione teorica e ideologica, che risente della filosofia neoplatonica. Pertanto, se la ‘regula’ risponde a un’esigenza di sintesi di ispirazione aristotelica, l’‘ordo’, che la sostituisce, avrebbe risentito di una corrente di pensiero neoplatonico tendente all’enucleazione di un sistema, formalmente e tendenzialmente chiuso, che troverà seguito nella normazione occidentale post-giustinianea. Lucia Di Cintio in precedenza si è occupata di obbligazioni naturali, con una monografia dal titolo Natura debere. Sull’elaborazione giurisprudenziale romana in tema di obbligazione naturale, Soveria-Mannelli, 2009. In seguito, si è dedicata alla ricostruzione della cosiddetta ‘Interpretatio’ visigotica, pubblicando due libri, L’Interpretatio Visigothorum al Codex Theodosianus I. Il libro IX, Milano, 2013, e Nuove ricerche sulla «Interpretatio Visigothorum» al «Codex Theodosianus». Libri I-II, Milano, 2016. È docente di Storia del Diritto Romano presso l’Università degli Studi di Salerno. ________ 1. D. 50.17.1 – 2. ‘Regula’ e ‘res’ (Cic., Brut. 41.152) – 3. ‘Non ex regula ius sumatur’ – 4. ‘Per regulam igitur brevis rerum narratio traditur’ – 5. ‘Sabinus ait’ – 6. ‘Officium’ e ‘vitium’ – 7. Qualche riflessione – 8. ‘Regula iuris civilis’ – 9. ‘Iuris gentium regula’ – 10. ‘Pacta contra regulas iuris civilis’ – 11. ‘Certissima regula iuris’ – 12. Alcune riflessioni. PARTE SECONDA «Ordo» IV. Dalla «regula» all’ «ordo» nelle leggi romano-barbariche 1. Assenza di ‘regula’ nella Interpretatio alla Lex Romana Visigothorum – 2. ‘Regula’ e ‘lex’ – 3. ‘Ordo iustitiae’ – 4. ‘Regula ’ e ‘aequitas’ – 5. ‘Ordo iuris – 6. ‘Ordo legis’ – 7. Lex Burgundionum– 8. Edictum Theoderici – 9. ‘Ordo’ come nuova struttura di pensiero. | ||