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Fabrizio Lombardo STUDI SU «STIPULATIO» E AZIONI STIPULATORIE _______ La
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Il volume si occupa di delineare alcuni profili dell’evoluzione tardoantica della stipulatio, in relazione sia alla forma contrattuale sia agli ambiti applicativi della stessa, al fine di ridimensionare la diffusa opinione, sorta in seno alla letteratura romanistica del XIX secolo e recepita negli studi del secolo seguente, circa una sua «degenerazione» a mera clausola negoziale priva di qualsiasi effettività sostanziale, impiegata senza alcuna contezza circa la sua natura e funzione. Attraverso l’esegesi delle principali costituzioni imperiali che ne modificarono la disciplina (in particolare: C.I. 8.37.10 del 472, con cui l’imperatore Leone sancì la validità delle stipulationes effettuate senza l’impiego di sollemnia vel directa verba e C.I. 8.37.14 del 531, con cui l’imperatore Giustiniano introdusse delle presunzioni di veridicità del documento circa la compresenza delle parti e le stipulationes servili), effettuata alla luce delle attestazioni contenute in scholio ai Basilici, e tramite l’analisi di alcune particolarità riscontrabili in seno alla prassi negoziale quale emerge dalle testimonianze pervenute per via papiracea, lo studio si ripropone da un lato di dimostrare come il documento stipulatorio, per quanto diffuso, non portò mai ad un radicale superamento della forma verbis del contratto e, dall’altro, di delineare la nuova vitalità assunta dall’istituto in chiave processuale, quale strumento privilegiato per la predeterminazione convenzionale della procedura giudiziaria di regolamentazione di un’eventuale controversia, sia in relazione a fattispecie altrimenti sprovviste di una autonoma azionabilità, quali i patti, sia in relazione a fattispecie già diversamente tutelate, quali i rapporti di buona fede.
Fabrizio Lombardo ha conseguito con lode la laurea magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova ed il Dottorato di Ricerca in Diritto, indirizzo in «Fondamenti Storici e Istituzionali del Diritto Europeo», presso l’Università degli studi di Torino. I suoi interessi di ricerca vertono soprattutto sul diritto pubblico e privato dell’età tardoantica, studiato con particolare attenzione alle risultanze pervenute quali gli scolii ai Basilici. Iscritto nel Ruolo dei Distretti Notarili di Genova e Chiavari dal 2015, dal 2019 è titolare di un contratto di docenza di Istituzioni di Diritto Romano presso l’Università di Genova.
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I.Introduzione
II.
L’evoluzione tardoantica della stipulatio
2.1. Profili di continuità – 2.2. La Leoniana constitutio del 472 – 2.3. La disciplina giustinianea – 2.3.1. Le stipulationes servili – 2.3.2. La presenza delle parti – 2.4. La stipulatio nella dottrina di età giustinianea – 2.5. Alcuni aspetti della prassi documentale
III.
Stipulatio e azioni stipulatorie
3.1. Premessa – 3.2. Mutuo e stipulatio – 3.2.1. La disciplina classica: sintesi delle questioni rilevanti – 3.2.2. L’exceptio non numeratae pecuniae – 3.2.3. La litterarum obligatio nelle Istituzioni giustinianee – 3.2.4. Mutuo e stipulatio nella riflessione degli antecessores – 3.2.5. L’exceptio non numeratae pecuniae nella dottrina giustinianea – 3.3. Pactum e stipulatio – 3.4. Condictio ed actio ex stipulatu quali azioni «generali» – 3.5. Spunti in tema di stipulatio poenae.
Brevi conclusioni
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