Linda De Maddalena
Riserva di gradimento nella compravendita.
Diritto romano
e tradizione romanistica
17 x 24 cm - 2024 - pp. 130
ISBN 978-88-5513-174-2 -
https://doi.org/10.7359/1742-2024-demaddalena
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A differenza delle altre principali clausole convenzionali accessorie tipiche del contratto di compravendita romana (lex commissoria e in diem addictio), al pactum displicentiae i compilatori giustinianei non hanno dedicato appositi titoli. La ricostruzione della sua disciplina è pertanto rimessa pressoché esclusivamente all'interpretazione del limitato numero di frammenti giurisprudenziali che sul tema ci sono pervenuti. La lettura che qui si offre di queste testimonianze della riflessione sulla clausola di gradimento avutasi nel corso dell’esperienza giuridica romana di età classica si indirizza a mostrare le differenze di regime che, rispetto alle categorie concettuali elaborate dalla Pandettistica e consolidate nella scienza giuridica moderna, la clausola presenta presso i giuristi romani, discendendo dal metodo casistico normalmente utilizzato da questi ultimi.
Linda De Maddalena è ‘Senior Researcher’ in Diritto romano presso l'Universität Bern. Titolare degli insegnamenti ‘Übungen zum Römischen Recht’ e 'Italiano giuridico', è autrice della monografia Litis causa malo more pecuniam promittere: sulla contrarietà ai boni mores del patto di quota lite (Zürich 2015, Dike Verlag), oltre che di vari altri contributi principalmente in tema di diritto delle persone e della famiglia, anche nella prospettiva di una comparazione diacronica con esperienze giuridiche moderne.
Il sommario interno al file PDF, che è unitario, è cliccabile per i singoli capitoli
I.
IL PACTUM DISPLICENTIAE NELLA STORIOGRAFIA
1. Inquadramento e problemi nella letteratura romanistica
2. La riserva di gradimento nella sistematica dei ‘Lehrbücher der Pandekten’ ottocenteschi
3. La rinascita degli studi sul ‘Kauf auf Probe’ nel pensiero di Heinrich Fitting
4. Il ‘Kauf auf Probe’ nelle ‘Inaugural-Dissertationen’ di fine Ottocento e inizio Novecento e la soluzione codicistica accolta in Germania
5. I nodi problematici
II.
IL PACTUM DISPLICENTIAE NELLE FONTI GIURIDICHE E NON
6. ‘Dixit se redhibere, si non placeat’: la testimonianza plautina
7. La compravendita ‘a prova’ di buoi e mule nei frammenti
di Alfeno Varo e Fabio Mela
8. Tracce della clausola ‘nisi placuerit (…) redhibeatur’ nell’editto degli edili curuli e il rimedio dell’actio in factum (ad redhibendum)
9. L’abuso dei cavalli dati ‘a prova’ e l’argento non gradito nei responsi di Labeone
10. ‘Emptio pura’ e ‘res inempta’: il patto risolutivo come alternativa alla vendita sospensivamente condizionata
III.
UN CASO PARTICOLARE DI RISERVA DI GRADIMENTO: L’EMPTIO AD GUSTUM
11. La degustazione del vino nelle ‘leges venditionis’ del De agri cultura di Catone
12. L’istituzionalizzazione della clausola di degustazione nella testimonianza di Gaio
13. La clausola di degustazione secondo Ulpiano
14. Da condizione unilaterale a elemento convenzionale