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Pierfrancesco Arces

RICERCHE SULLE TECNICHE DI SCRITTURA
DELLE «ISTITUZIONI» DI GAIO

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ISBN 978-88-7916-957-8

2020 - pp. 130 - € 23,00

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Le Istituzioni di Gaio occupano da sempre una posizione particolarissima nel panorama degli studi giusromanistici, e, più in generale, della cultura giuridica occidentale. Oggetto di una sterminata serie di analisi, il manuale scritto poco dopo la seconda metà del II secolo d. C. da un giurista a noi noto solo tramite il nome è stato di volta in volta indicato come paradigma della classicità o come prodotto mediocre di un maestro di provincia, sulla cui identità si è peraltro formulato ogni tipo di congettura. Recentissimi indirizzi metodologici auspicano un ritorno al testo inteso come luogo del «misterioso appuntamento» con il suo autore, secondo la metafora, dichiaratamente allusiva a suggestioni benjaminiane, formulata da uno studioso contemporaneo. In tale prospettiva, in questo libro si ripercorrono le principali questioni tradizionalmente poste in letteratura circa la genesi, la forma e la modalità di realizzazione delle Istituzioni, anche in relazione all’ambiente di destinazione, e, all’esito dell’analisi di sezioni notissime del manuale gaiano, si offre una lettura del testo e della sua formazione che tiene conto della rivalutazione, in atto da oltre mezzo secolo, della letteratura didattico-didascalica dell’antichità, senza tuttavia trascurare intuizioni e linee di ricerca più datate, delle quali si propone un recupero, affrancato dall’oltranzismo metodologico che ne ha pesantemente compromesso la considerazione negli ultimi decenni.

Pierfrancesco Arces (Grottaglie, 5 novembre 1976) è professore associato di Diritto romano e diritti dell’antichità presso il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, dove insegna Istituzioni di diritto romano, Diritto romano e Storia del diritto romano. In questa Collana ha pubblicato gli Studi sul disporre mortis causa. Dall’età decemvirale al diritto classico (2013).

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I.
Le «Istituzioni» di Gaio e la misura del «classico»

1. L’omissione di Gaio e la visionarietà profetica di Heinrich Dernburg – .2. Gaio, le Istituzioni e la misura della classicità.


II.
Condizione servile e potestà dominicale in Gai., inst.1.52-54

1. La sequenza testuale – 2. Gai., inst. 1.52. La più antica configurazione della dominica potestas – 3.Gai., inst. 1.53. I limiti all’esercizio della dominica potestas – 4. (Segue). L’adesione di Gaio alle innovazioni disposte da Antonino Pio – 5. (Segue). Stile e coerenza del § 53 – 6. Propositi espositivi non mantenuti e costruzione del testo secondo uno schema di antitesi – 7. Il diverso grado di coerenza espositiva in Gai., inst. 2.62-64 e in Gai., inst., 1.53 – 8. Gai., inst. 1.54. Duplex dominium e dominica potestas – 9. Inversione della diacronia espositiva in Gai., inst. 1.53-54 – 10. Prime conclusioni e rinvio


III.
I «genera legatorum» nelle «Institutiones»

1. Il legatum per vindicationem – 2. (Segue). «In eo solo dissentiunt prudentes». La disputa sabiniano-proculiana in tema di acquisto del legato – 3. (Segue). Appartenenza del bene legato; primo riferimento al senatoconsulto Neroniano; legato in favore di più legatari – 4. (Segue). Ripresa dell’esposizione della disputa sabiniano-proculiana in tema di acquisto del legato – 5. Il legatum per damnationem – 6. Il legatum sinendi modo – 7. (Segue). Secondo riferimento al senatoconsulto Neroniano; precisazioni giurisprudenziali su ulteriori profili di disciplina – 8. Il legatum per praeceptionem; terzo riferimento al senatoconsulto Neroniano – 9. (Segue). Assegnazione del bene legato; prima ipotesi di sicura efficacia della conversione operata dal senatoconsulto Neroniano – 10. Dottrina proculiana in tema di tutela giudiziale del legatario /em>per praeceptionem; seconda ipotesi di sicura efficacia della conversione operata dal senatoconsulto Neroniano – 11. Disciplina comune a tutti i legati – 12. (Segue). Esposizione secondo un’ordinata scansione diacronica – 13. (Segue). Dispute sabiniano-proculiane su specifiche questioni – 14. (Segue). Costruzione del testo secondo uno schema di antitesi – 15. (Segue). Persistente attenzione al formulario e organizzazione del testo secondo un serrato stile giustappositivo

IV.
Conclusioni

1. Riepilogo sulle principali e ricorrenti modalità espositive rinvenute nelle sequenze testuali esaminate: A) annotazioni esprimenti propositi, poi non mantenuti, di ulteriore scrittura – 2. (Segue). B) peculiarità dell’esposizione in tema di senatoconsulto Neroniano – 3. Gai., inst. 1.53. I limiti all’esercizio della dominica potestas – 4. (Segue). D) altri ricorrenti modelli espositivi – 5. Considerazioni conclusive e ulteriori prospettive di ricerca

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