ISSN 1720 3694 - Testo online
ISSN 2039 9677 - Testo stampato

 

Direzione
Iole Fargnoli (Università degli Studi di Milano “La Statale" - Universität Bern)

Comitato scientifico
José Luis Alonso(Universität Zürich) – Jean Andreau (École des hautes études en sciences sociales, Paris)
Pietro Cobetto Ghiggia (Università degli Studi del Molise) – Giovanna Coppola Bisazza (Università degli Studi di Messina)
Elio Dovere (Università degli Studi di Napoli Parthenope) – Giuseppe Falcone (Università degli Studi di Palermo)
Thomas Finkenauer (Eberhard Karls Universität Tübingen) – Francesca Lamberti (Università del Salento)
Andrea Lovato (Università degli Studi di Bari Aldo Moro) – Giovanni Luchetti (Alma Mater Studiorum Università di Bologna)
Francesco Lucrezi (Università degli Studi di Salerno) – Massimo Miglietta (Università di Trento)
Francesco Milazzo (Università degli Studi di Catania) – Malina Nikolova Novkirishka-Stoyanova (Sofia University “St. Kliment Ohridski”)
Marco Pavese (Università degli Studi di Genova) – Giunio Rizzelli (Università degli Studi di Foggia)
Thomas Rüfner (Universität Trier) – Carmela Russo Ruggeri (Università degli Studi di Messina)
Boudewijn Sirks (University of Oxford) – Armando Torrent (Universidad Rey Juan Carlos, Madrid)
Andreas Wacke (Universität zu Köln) – Zhao Yi (Soochow University)

Comitato editoriale
Pierfrancesco Arces (Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro") – Stefano Barbati (Università degli Studi di Torino)
Filippo Bonin (Università degli Studi di Bari Aldo Moro) – Alessia Carrera (Università degli Studi di Torino)
Lorenzo Lanti (Università degli Studi di Milano “La Statale") – Stefano Liva (Università degli Studi di Brescia) – Sabrina Lo Iacono (Università degli Studi di Milano “La Statale")
Gianluca Mainino (Università degli Studi di Pavia) – Milan Milutin (Universitas Studiorum Neoplantensis, Novi Sad)
Saverio Masuelli (Università degli Studi di Torino) – Renato Perani (Universität Bern)
Alberto Rinaudo (Università degli Studi di Napoli “Federico II") Enrico Sciandrello (Università degli Studi di Torino)
Raffaella Siracusa (Uiversità degli Studi di Torino)



PEER REVIEW
(2012)

A partire dal numero XII (2012) gli articoli (non le note, le recensioni e simili né gli articoli scritti su invito del direttore o del Comitato Scientifico) pervenuti alla Rivista di Diritto Romano saranno sottoposti, senza indicazione dell’Autore, all’esame di due Revisori anonimi, che entro due mesi dalla ricezione elaboreranno un rapporto: qualora il loro giudizio non sia positivo, l’articolo non verrà accettato; in caso contrario il rapporto, sempre in forma anonima, verrà trasmesso all’Autore e, se si ritengono necessarie modifiche, l’Autore dovrà tenerne conto rivedendo il testo e ritrasmettendolo alla rivista per un controllo. I Revisori saranno scelti, specie in base all’argomento trattato dagli articoli, dal Direttore o dal Comitato Scientifico.

Beginning with issue XII (2012), articles (not notes, reviews and similar, nor articles written in case of invitation by the Director or the Scientific Committee) received by the Journal of Roman Law will be submitted, without indication of the Author, for review by two anonymous Reviewers, who will prepare a report within two months: if their comment is not positive, the article will not be accepted; otherwise the comment, again in anonymous form, will be forwarded to the Author, and if changes are considered necessary the Author will have to take them into account by re-examining the text and re-transmitting it to the journal for a check. Reviewers will be chosen, especially according to the subject matter of the articles, by the Director or the Scientific Committee.



PRESENTAZIONE DELLA NUOVA SERIE
(2015)

A distanza di quattordici anni dal debutto della Rivista di Diritto Romano, viene inaugurata la nuova serie di una rivista che può vantarsi di essere la prima open access nelle discipline romanistiche e tra le prime in assoluto tra le riviste scientifiche italiane a essere stata pubblicata online sul web all’inizio del nuovo millennio. Il nuovo esordio è motivato dall’esigenza di avere una puntuale corrispondenza tra il formato digitale e quello cartaceo, oltre che dalla necessità di un cambio di formato del fascicolo che viene offerto ora non più nel formato A4, ma in quello più tradizionale (17 X 24).

Fourteen years after the debut of Rivista di Diritto Romano, a new series is inaugurated of a journal that can boast of being the first open access in the Romanist disciplines and among the first ever among Italian scholarly journals to be published online on the web at the beginning of the new millennium. The new debut is motivated by the need to have a timely correspondence between the digital and paper formats, as well as the need for a change in the format of the issue, which is now offered no longer in A4 format, but in the traditional one (17 X 24).

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PRESENTAZIONE

(2001)

Qualcuno potrebbe chiedersi se, in presenza di numerosi e autorevoli periodici di diritto romano e diritti dell'antichità pubblicati anche e soprattutto in Italia, fosse proprio il caso di metterne in cantiere uno nuovo: se fosse un lettore tendenzialmente benevolo e animato da incrollabile fiducia nel principio della concorrenza, potrebbe forse dare risposta positiva affermando che l'ingresso di un nuovo operatore sul mercato (!) dovrebbe portare a un miglioramento dell'offerta in generale.

In realtà, una tale prospettiva potrebbe risultare deludente: scopo di questa rivista, infatti, non è certamente quello di togliere spazio alle altre già esistenti, né quello di stimolare una gara per conquistare il primo premio in una improbabile classifica di periodici romanistici. Essa vorrebbe invece in primo luogo colmare una lacuna: manca infatti una rivista di diritto romano pubblicata, prima ancora che sul tradizionale supporto cartaceo, sulla rete di Internet, e quindi in grado di coordinare i non trascurabili vantaggi che tale strumento telematico può fornire alla ricerca romanistica.

Una delle ambizioni di questa nuova rivista vorrebbe perciò essere appunto quella di riuscire a divenire per i romanisti e il loro lavoro una sorta di centro informatico capace di mettere a disposizione di ognuno di essi un quadro generale e ragionato dei pressoché innumerevoli siti di tutto il mondo che interessano la nostra disciplina, da quelli che se ne occupano in maniera specifica o che offrono raccolte di testi giuridici o letterari, agli indirizzi in cui trovare vocabolari, repertori, cataloghi di biblioteche, sino ai siti relativi a materie antichistiche (storiche, archeologiche, epigrafiche, papirologiche e così via) ovvero a discipline giuridiche connesse con la nostra (diritto intermedio, studi comparatistici ed altri ancora); vi sono inoltre non pochi siti che, a cominciare da quello ministeriale, possono interessare la vita universitaria nei modi più diversi.

Un altro dei vantaggi che lo strumento informatico può offrire, e che la rivista si propone di attuare se vi sarà la necessaria collaborazione da parte dei colleghi, è quello di tenere aggiornato in tempo reale un calendario delle manifestazioni romanistiche previste, dai convegni a livello internazionale alle conferenze di regola riservate a più ristretti pubblici; eventualmente, se fosse possibile ed utile, anche un prospetto delle varie scadenze in particolare amministrative riguardanti i vari adempimenti universitari.

Infine, lo strumento telematico di cui ci si avvale consente com'è noto a ciascuno anche di mettersi in contatto con ogni altro romanista, in tempi pressoché reali, mediante lo strumento della posta elettronica: cosa che tra l'altro, se attuata in maniera programmatica e regolare in un sito cui tutti possano accedere, permetterebbe un più diretto e continuo rapporto tra chi si occupa della nostra materia. Verrà quindi messa a disposizione di tutti una rubrica di corrispondenza via e-mail attraverso cui, scrivendo a questa rivista, ognuno potrà esprimere pareri, intervenire su argomenti più o meno attuali, dare giudizi su un lavoro altrui o rivolgere domande all'autore, inviare brevi note che non ritiene di pubblicare come veri e propri lavori a sé stanti, discutere temi universitari, o anche semplicemente porre un quesito a specialisti di un determinato argomento, ovvero informarsi su dove è possibile rinvenire materiale di difficile consultazione, magari trovando altresì chi sia disposto a fornirgliene una copia. Se è chiaro come il successo di una simile rubrica di corrispondenza – che tra l'altro ha reso necessaria, a differenza di quanto avviene nelle riviste romanistiche, la nomina di un cosiddetto direttore responsabile – dipenda, più che dalla redazione di questa rivista che ne mette a disposizione i meri strumenti, dagli stessi romanisti e dalla loro risposta a tale iniziativa, tale rubrica permetterebbe d'altra parte di realizzare in tempi ragionevolmente brevi un indirizzario romanistico di posta elettronica, che sarebbe di per sé prezioso sia per i singoli rapporti epistolari, sia soprattutto per ogni comunicazione in ordine a convegni e manifestazioni che debba essere inviata a tutti i cultori della nostra disciplina (è noto infatti come le recenti norme sulla cosiddetta privacy abbiano di fatto reso impossibile l'aggiornamento e la ripubblicazione di quelle liste di indirizzi postali una volta tanto utili).

Il nostro paziente e curioso lettore avrà a questo punto già capito che la presente rivista vuole caratterizzarsi, più che per l'apertura di nuove metodologie o settori di ricerca, per la messa a disposizione di strumenti: fra questi, un ruolo non trascurabile potrebbe avere, sempre che anche qui intervenga la necessaria collaborazione, l'indicazione in tempo reale dei volumi appena pubblicati.

Un altro aspetto in cui il contenuto della rivista vorrebbe invece differenziarsi dalle altre rassegne di diritto romano è quello di una maggiore attenzione dedicata alla messa a disposizione degli studiosi sia di libri del passato ancora utili ma ormai difficili da trovare anche in biblioteca (si pensi in particolare alle università di recente fondazione), sia di fonti giuridiche romane di cui non sempre gli studiosi – e in particolare i più giovani – dispongono in una copia personale da consultare anche lavorando a casa, sia di strumenti che agevolino attraverso la redazione soprattutto di indici la consultazione di opere che rimangono fondamentali nella nostra materia. Già in questo primo numero verranno così pubblicati la ristampa del corso di Giuseppe Grosso sulle “cose”, e gli indici – sommario, delle fonti e degli autori – dei “Primordia Civitatis” di Pietro De Francisci, i quali, com'è noto, non furono redatti al momento della pubblicazione del volume: verrà inoltre messo online e quindi pubblicato sul primo numero cartaceo della rivista il testo (non si tratta beninteso di una nuova edizione critica) delle “Pauli Sententiae”.

Ma la ripubblicazione che più di ogni altra vuole caratterizzare il nascere questa rivista è quella dei sei volumi (con supplementi) dei “Basilici” nell'edizione dei fratelli Heimbach, che si conta di completare in sei anni o poco più, e i cui tomi verranno abbinati via via ai vari numeri della rivista: il fatto che si tratti di un'opera ormai pressoché introvabile, di cui persino varie università non dispongono, appare di per sé giustificare un'impresa che pur da un punto di vista tecnico non si presenta né facile né breve. E' ben vero che l'edizione degli Heimbach è oggi definitivamente superata, dal punto di vista filologico, da quella curata da Scheltema, van der Wal e Holwerda, la quale è molto più completa e corretta, soprattutto per quanto riguarda gli scolii, ma una ristampa della prima non appare inutile per almeno tre ordini di ragioni: essa viene citata da tutta la letteratura, non certo ancora troppo antica, precedente i singoli volumi dell'edizione olandese; solo di Heimbach è a tutt'oggi disponibile il “Manuale Basilicorum”; l'edizione Heimbach, riproducendo in calce a ciascun testo i relativi scolii ed essendo fornita di una traduzione latina (anche se da utilizzare com'è noto con cautela) permette a colui che, senza condurre studi specifici, voglia avere un'idea rapida e sommaria di quanto si trova nei Basilici in relazione a un determinato argomento, di realizzare il suo intento molto agevolmente.

Per quanto riguarda infine il titolo scelto per questa rassegna – “Rivista di Diritto Romano” –, esso è parso consigliabile in quanto, pur trovando corrispondenze in tanti settori giuridici, un titolo consimile mancava nell'ambito romanistico, e d'altra parte, tra i molti nomi che si potevano scegliere, questo dava una idea di lata e composta impersonalità e di collocazione in un alveo rispettoso dei consolidati canoni della nostra disciplina. Per altro verso, questo nome, composto dai tre termini che immediatamente vengono alla mente dovendo cercare su Internet una pubblicazione di tale materia, presenta altresì il vantaggio di essere più facilmente reperibile qualori si cerchi la nostra rassegna, tramite i motori di ricerca, nell'ambito degli indirizzi romanistici, riuscendo così a coniugare la sua tensione verso un passato ancora del tutto attuale e d'altra parte il suo legame con uno strumento cibernetico che la colloca in un presente proiettato verso il futuro. A sua volta il sottotitolo – “Periodico di storia del diritto romano, di diritti antichi e della tradizione romanistica medioevale e moderna” – vuole sottolineare l'ampia prospettiva in cui si pongono gli interessi di questa rivista, senza alcuna preclusione non solo verso gli altri diritti antichi, ma neppure verso le indagini di storia del diritto intermedio, pur oggetto di una loro specifica disciplina, che riguardino il diritto romano nel più vasto quadro delle vicende da esso conosciute nella storia del diritto europeo e quindi di una ininterrotta esperienza giuridica di cui gli odierni studi romanistici fanno ancora parte.


 

CODICE ETICO DELLA «RIVISTA DI DIRITTO ROMANO»

La «Rivista di Diritto Romano» è una rivista scientifica con cadenza annuale, i cui articoli sono sottoposti in forma anonima al giudizio di specialisti dell’argomento con revisione tra pari a doppio cieco (double-blind peer review). Il suo codice etico segue le linee guida per le pubblicazioni elaborato da  COPE’s Best Practice Guidelines for Journal Editors. Tutte le parti coinvolte (direttori, redattori, revisori, autori) conoscono e condividono i contenuti del seguente codice.


1. DIRETTORI, REDATTORI E COMITATO SCIENTIFICO

Decisioni sulla pubblicazione.
I Direttori della «Rivista di Diritto Romano» sono responsabili dell’approvazione degli articoli proposti per la pubblicazione. I Direttori, coadiuvati dai membri degli altri organi, prima dell’approvazione, si consultano con specialisti dell’argomento (revisori) al fine di procedere con criterio all’approvazione. I Direttori sono comunque responsabili in ultima istanza della decisione di pubblicare gli articoli sottoposti.

Correttezza.
I Direttori e gli altri organi della rivista valutano i contributi proposti per la pubblicazione sulla «Rivista di Diritto Romano» in base al loro contenuto, senza alcuna discriminazione di origine etnica, genere, orientamento sessuale, religione, cittadinanza, orientamento politico degli autori. L’unica condizione è l’alta dignità scientifica del contributo e la sua originalità, nonché la pertinenza con gli argomenti di elezione della rivista stessa.

Riservatezza.
I Direttori, i Redattori e i componenti del Comitato scientifico si impegnano a non rivelare informazioni sugli articoli proposti ad altre persone che non siano l’autore, i valutatori esterni e l’Editore.

Conflitto di interessi e divulgazione.
Le informazioni ricavate durante il processo di lettura dell’articolo dal revisore incaricato di esprimere il proprio giudizio sono confidenziali e non possono essere usate per fini personali. I revisori sono tenuti a non accettare in lettura articoli per i quali sussista un conflitto di interessi.


2. REVISORI

Contributo alla decisione editoriale.
Per la valutazione dei contributi proposti per la pubblicazione la «Rivista di Diritto Romano» si avvale, secondo una procedura di revisione tra pari a doppio cieco, della collaborazione di specialisti dell’argomento che, in qualità di revisori, assistono i Direttori nella decisione circa la l’opportunità della pubblicazione dei contributi. Essi inoltre possono aiutare l’autore a migliorare il proprio contributo, là dove necessario.

Rispetto dei tempi.
I revisori contattati che, presa visione del contributo, non si sentano adeguati a esprimere un giudizio ponderato o che non possano svolgere il proprio incarico nei tempi richiesti devono comunicare tempestivamente ai Direttori la loro rinuncia.

Riservatezza.
Ogni contributo sottoposto a revisori per un giudizio in forma anonima è riservato. Imparzialità e indicazioni. Il giudizio dev’essere imparziale, adeguatamente motivato (sia in senso positivo sia in senso negativo) ed espresso in maniera chiara (con indicazioni precise relative all’eventuale bibliografia trascurata o agli errori presenti). Non è ammessa alcuna forma di valutazione offensiva o immotivata.

Conflitto di interessi e divulgazione.
Le informazioni ricavate durante il processo di lettura dell’articolo dal revisore incaricato di esprimere il proprio giudizio sono confidenziali e non possono essere usate per fini personali. I revisori sono tenuti a non accettare in lettura articoli per i quali sussista un conflitto di interessi.


3. AUTORI

Originalità e plagio.
Gli autori sono tenuti a dichiarare che il loro contributo è originale in ogni sua parte e che tutti i precedenti lavori utilizzati sull’argomento sono adeguatamente citati e valorizzati. L’autore è tenuto a fornire la corretta indicazione delle fonti e dei contributi menzionati nell’articolo.

Paternità dell’opera.
La paternità dell’articolo dev’essere assegnata con chiarezza. Se altri studiosi hanno partecipato alle fasi della ricerca, il loro contributo deve essere esplicitamente riconosciuto. Per i lavori scritti a più mani, devono essere correttamente indicati i nomi dei coautori, che approvano la redazione finale del contributo ed esprimono il consenso per la pubblicazione.

Conflitto di interessi e divulgazione.
Gli autori sono tenuti a dichiarare che non sussistono conflitti di interessi che potrebbero avere condizionato i risultati o le interpretazioni proposte. Gli autori devono indicare gli eventuali Enti finanziatori della ricerca e/o del progetto che hanno reso possibile, parzialmente o integralmente, la ricerca di cui l’articolo è frutto.

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THE CODE OF ETHICS - «RIVISTA DI DIRITTO ROMANO»

The «Rivista di Diritto Romano» is an annual scientific journal, whose articles are submitted anonymously to the judgement of specialists with double-blind peer review. The code of ethics follows the publication guidelines developed by  COPE’s Best Practice Guidelines for Journal Editors. All the journal’s bodies involved (directors, editors, reviewers, authors) know and accept the contents of the present code.


1. DIRECTORS, EDITORS AND SCIENTIFIC COMMITTEE

Decisions to publish.
The Directors of the «Rivista di Diritto Romano» are responsible for approving of articles submitted for publication. The Directors, assisted by the members of the journal, prior to approval, they consult with specialists on the subject (reviewers) in order to critically proceed with the approval. The Directors are however ultimately responsible for the decision to publish submitted articles.

Accuracy.
The Directors and other members of the journal evaluate contributions proposed for publication in the «Rivista di Diritto Romano» on the basis of their content, without any discrimination of ethnic origin, gender, sexual orientation, religion, citizenship, political orientation. The only condition is the high scientific quality of the contribution and its originality, as well as its proximity to the topics dealt with by the journal.

Confidentiality.
The Directors, Editors and members of the Scientific Committee commit themselves not to disclose information about submitted articles to anyone other than the author, the external reviewers and the Publisher.

Conflict of Interest and disclosure.
The Directors, Editors and all people involved in the journal undertake not to use the results of the published articles in their own investigations without the prior written consent of the author.


2. REVIEWERS

Contribution to the editorial decision.
For the evaluation of contributions proposed for publication, the «Rivista di Diritto Romano» makes use, according to a double-blind peer review procedure, of the collaboration of scholars, who, as reviewers, assist the Directors in deciding whether contributions should be published. Eventually, they can also help the author to improve his contribution.

Respect of deadlines.
Reviewers who, having examined the contribution, feel unqualified to make a well-founded evaluation or who cannot carry out the review in the required timeframe must promptly notify the Directors of their withdrawal.

Confidentiality.
Every contribution submitted to reviewers for anonymous evaluation is confidential. Impartiality and indications. The review must be impartial, adequately motivated (both in a positive and negative sense) and expressed in clear terms (with precise indications of any neglected or any bibliography overlooked or errors present). No form of offensive or unfounded assessment is allowed.

Conflict of interest and disclosure.
Information obtained during the process of reviewing the article by the reviewer is confidential and may not be used for personal purposes. Reviewers are required not to accept articles for which a conflict of interest exists.


3. AUTHORS

Originality and plagiarism.
Authors are required to declare the overall originality of their contribution and that all previous work on the subject is properly cited. The author is required to provide the correct indication of sources and references.

Authorship of the work.
The authorship of the contribution must be clearly assigned. If other scholars have been involved in the stages of research, their contribution must be explicitly acknowledged. In the case of co-written papers, the co-authors, who approve the final draft of the contribution and express their consent for publication, must be mentioned.

Conflict of interest and disclosure.
Authors are required to declare that there are no conflicts of interest that might have influenced the results of the contribution. Authors must indicate any funding bodies of the research and/or project that made possible, in part or in its entirety, the research from which the article is the result.



INDICIZZAZIONI

L'Année Philologique

AWOL - The Ancient World Online

Sherpa Romeo

ERIH PLUS - European Reference Index for Humanities and Social Sciences

ISSN – ROAD: the Drectory of Open Access Scholarly Resources

Google Scholar



MODALITA' DI PUBBLICAZIONE
E CRITERI EDITORIALI

Ogni contributo proposto per la pubblicazione è preliminarmente esaminato dalla Direzione che verifica il rispetto dei requisiti minimi della pubblicazione e l’attinenza con i temi trattati dalla rivista. Oltre che normali studi di diritto romano, di diritto greco, sui diritti antichi e sulla tradizione romanistica medioevale e moderna, nonché recensioni di lavori relative a tali materie, saranno graditi anche redazioni di indici, elaborazioni di strumenti di ricerca e traduzioni di opere di particolare interesse.

In caso di esito positivo di questa prima valutazione, la Direzione invia il contributo in forma anonima a due Revisori secondo le regole della Peer Review.

Informazioni per gli Autori
e criteri editoriali in formato PDF

I files word dei lavori proposti alla Rivista vanno inviati, in versione definitiva e adeguati ai criteri editoriali, all'indirizzo mail rivistadirittoromano@ledonline.it, accompagnati da:
- File PDF di controllo creato sullo stesso computer dove è stata salvata l’ultima versione del file word (indispensabile per il greco)
- Abstract in lingua italiana e in lingua inglese: l’abstract in inglese deve contenere anche la traduzione del titolo
- “Dichiarazione degli Autori”, da compilare e firmare a mano e inviare scansionata: il documento è disponibile al link https://www.ledonline.it/ledonline/Led-on-Line-autori.pdf


 

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