Il carattere universale delle tematiche di Iosif Brodskij emerge costantemente non solo nella produzione poetica e saggistica, ma anche nell’uso originale della lingua, ovvero delle lingue, come strumenti di espressione che, nella loro diversità, cooperano a più livelli, trovando sempre un filo comune. Tuttavia, malgrado la sua notorietà, la critica, soprattutto in ambito europeo e italiano, deve ancora numerose risposte agli interrogativi che affiorano nelle sue opere. La linea di ricerca seguita in questo volume prende in considerazione gli aspetti che riconducono i testi brodskijani ad autori di altre letterature, spesso afferenti al mondo anglosassone e slavo. Lo studio propone un’analisi da una prospettiva linguistica, che dà conto della fruttuosa concomitanza di fattori ibridi, generati dal palinsesto dei contesti. I numerosi ambiti di ricerca vengono sottoposti ad una rivisitazione che incrocia tra loro ulteriori percorsi di approfondimento, ampliando lo spettro comparatistico della poetica brodskijana. Il testo offre anche un punto di vista italiano su Brodskij, giustificato dai numerosi rapporti che il poeta aveva con l’Italia e la sua cultura. I soggiorni nel nostro paese hanno arricchito il suo sostrato culturale e linguistico, introducendo un’ennesima modalità di comunicazione che costituisce un nuovo ed interessante elemento linguistico della sua poetica. In tale contesto, si invita il lettore a ripercorrere ogni dettaglio dei canali di Venezia, città con cui il poeta russo-americano ebbe una profonda affinità e che rappresentò sempre un spazio culturale di comunicazione tra i suoi due mondi di appartenenza, fino a diventare il terzo spazio della sua identità. In conclusione, la proposta del presente saggio è di leggere Brodskij come uno dei sicuri precursori della corrente era multiculturale. Michele Russo, docente di Lingua e Civiltà inglese nelle scuole superiori, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Anglistica presso l’Università ‘G. d’Annunzio’ di Chieti-Pescara nel 2005, discutendo una tesi su Vladimir Nabokov fra Europa e America. Ha pubblicato saggi su G. Gissing, C.L. Hentz, P.S. Allfrey, V. Nabokov, J. Austen, L.M. Alcott, J. Brodsky e G. Moore. Ha curato il volume di John Lawson Nuovo viaggio in Carolina (Perugia, Morlacchi, 2012).