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La
crescita esponenziale delle tecniche e degli strumenti di informazione
digitale non innesca semplicemente una trasformazione delle pratiche
quotidiane e delle risorse cognitive: ciò che muta nel contesto
delle attuali forme elettroniche è anche il modo di percepire
oggetti, ambienti, persone, concetti e idee. Il pensiero cambia così nel
suo atto costitutivo e proiettivo, venendo reinvestito e ri(pro)dotto
dagli stessi media che lo articolano. Il volume porta l’indagine
sull’interazione tra le forme canonizzate e rigide delle risorse
di una cultura informatica e le reti polivoche del pensiero, ricostruendo
nel paradigma delle architetture liquide un modello trasversale
di rilettura dei dispositivi di conoscenza e di comunicazione ed
esaminando quella particolare iper-cultura propria di un
mondo in cui i legami interpersonali si rimodulano tra accesso e
scambio, tra reti brevi e reti lunghe, tra insiemi di segni liquidi,
che mutano la loro cifra significativa ogni volta che li si ri legge
e li si reinterpreta.
Le architetture liquide si propongono così come un
percorso da affrontare non solo alla luce degli aspetti tecnologici
di fattibilità dei
dispositivi, ma anche assieme all’intero apparato culturale
di ogni società, che vive l’evoluzione dei media e
dei loro caratteri peculiari di velocità e d’interattività:
in esse si ravvisa il momento di rottura con il tradizionale riscontro
esegetico di ogni forma antica del sapere, condizione indispensabile
per poter tradurre le pratiche, troppo spesso confinate nei paradigmi
rigidi e negli schemi sociali propri della tecnica, in un ambito
di applicazione in cui il patrimonio umanistico e filosofico gioca
un ruolo di disvelamento assolutamente nuovo.
Matteo
Ciastellardi (Milano,
1976) ha conseguito il Dottorato di ricerca in Design della comunicazione
presso il Politecnico di Milano; laureato in filosofia presso l’Università degli
Studi di Milano, collabora da anni con la Cattedra di Filosofia teoretica
dell’Ateneo milanese. Dal 2007 è McLuhan Fellow presso il
McLuhan Program in Culture and Technology dell’Università di
Toronto. Sugli argomenti di questo volume ha pubblicato, in questa stessa
Collana: Provocazioni della tecnica, in Filosofia
della tecnica, a cura
di P. D’Alessandro e A. Potestio (2006).