Irene Series ISSN 2283-6845
PEDAGOGIA
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Ogni volta che pensiamo l’educazione, ogni volta che parliamo di educazione, siamo come catturati inconsapevolmente da un certo ordine del discorso che ci induce a dare per scontato il fatto che i nostri pensieri e le nostre parole possano, anzi debbano riferirsi all’uomo. L’azione didattico-educativa, tuttavia, non si risolve in un rapporto interumano, ma si esplica anche attraverso un’organizzazione materiale e simbolica degli spazi, dei tempi, dei corpi, degli oggetti. Per educare, specialmente se lo si fa professionalmente, occorre dunque imparare a gestire in modo intelligente e creativo una materialità costituita da un reticolo di umano e non umano (spazi, arredi, oggetti, tecnologie, testi, forze naturali). Dato poi che qualsiasi processo educativo non è avulso dallo scenario storico, è necessario domandarsi perché, a cosa e come educare per far fronte alle sfide poste dal mondo contemporaneo, il quale è contrassegnato dall’egemonia della tecnica e da incessanti mutamenti che provocano una molteplicità di crisi: ecologiche, economiche, politiche, culturali. Riporre l’attenzione soltanto sugli esseri umani è una strategia etica e pedagogica poco adatta a un contesto contrassegnato da un milieu tecnologico e scientifico che presenta delle problematiche che si estendono oltre i confini dell’antroposfera. Facendo riferimento ad alcune prospettive di ricerca presenti nel dibattito italiano e internazionale, il volume sonda la possibilità di costruire le condizioni per ripensare la pedagogia e l’educazione nell’età della tecnica al di là di una cornice antropocentrica, vagliando criticamente le potenzialità teoriche del post-umanesimo al fine di modificare l’unità di analisi della pedagogia in direzione della relazione tra umano e non umano.
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When we think or talk about education, we often assume that our words and thoughts should revolve around man. On the contrary, educational activities are not simply a matter of human relationships; they involve a material and symbolic organization of space, time, bodies and objects. In order to educate, particularly if we are professionals, it is therefore necessary to creatively manage a network of human and non-human elements (space, furniture, objects, technologies, texts, and natural forces). Furthermore, because every educational process takes place within a specific social and historical context, it is necessary to clarify what principles, what contents and what methods to use in order to face the challenges of our world. The hegemony of technology and the crisis we are now facing (ecological, economic, political, cultural) suggest that the problems we have to confront extend far beyond the boundaries of the human society. An educational strategy centred exclusively on human beings is therefore little suited to the current scientific and technological milieu. Drawing from both Italian and international research perspectives, and in particular form the post-humanist debate, this book aims to free pedagogy from its current anthropocentric framework and define a new object for the educational debate: the relationship between human and non-human.
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