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ANTIGONE, MEDEA, ELETTRA:
IL TRAGICO FEMMINILE
Amore/violenza nello spazio contemporaneo

A cura di Patrizia Landi


Collana “Le Forme del Sentire”




ISBN 978-88-5513-112-4 - 15 x 22 cm - 2023 - pp. 264

€ 36,00  (-15%)  Acquisto il volume € 30,60



Antigone, Medea, Elettra. Oggi vale ancora la pena leggere le loro storie, studiare i loro caratteri, ripensare alle loro vicende attraverso nuove forme di scrittura? Se è vero, come sosteneva Italo Calvino, che i classici sono sempre quelli che si stanno “rileggendo”, allora queste tre ‘eroine’, capaci di dare forma all’immaginario legato alla cultura tipicamente mediterranea, risultano fondamentali per la definizione sia del concetto di tragico sia del rapporto amore/violenza nello spazio artistico contemporaneo. Ma non solo. Antigone, Medea, Elettra rappresentano il mondo femminile come mondo ‘diverso’ rispetto a quello logocentrico e patriarcale in cui sono costrette ad agire. Dall’interno lo destrutturano portando un’altra logica e altre istanze valoriali radicate su un modello alternativo di legge, vita, amore: reagiscono al silenziamento e alla passivizzazione attraverso una presa di parola che vuole essere un modo di risignificare la legge, la responsabilità, la sorellanza, la maternità, persino il sopruso e la morte (personale e altrui). Sono emblemi del femminile negato, sovvertono ruoli, mansioni, gerarchie per delineare la possibilità di un assetto sociale non androcentrico, e così entrano nello spazio di scrittura, raffigurazione e riflessione contemporanee permettendo di ripensare l’ordine simbolico della differenza e dell’alterità. Su questo complesso sfondo, grazie a una prospettiva multi- e inter-disciplinare, l’obiettivo è quello di mostrare non soltanto la costante e vivace presenza delle tre figure classiche sulla scena novecentesca e attuale, quanto quello di intenderle come un’utile euristica per la comprensione delle dinamiche conflittuali del presente che vedono nel ruolo della donna e delle questioni ad esso collegate il perno per l’elaborazione di un ‘nuovo’ e più ‘etico’ concetto di genere.

Patrizia Landi insegna Linguaggi e forme della produzione letteraria italiana presso l’Università IULM di Milano. Sin dalla sua tesi di laurea, si occupa di Giacomo Leopardi, su cui ha pubblicato vari saggi e volumi. Tra gli altri suoi interessi la novellistica pirandelliana riletta alla luce della tragedia greca antica; la storia culturale-editoriale milanese tra Otto e Novecento; e il romanzo storico ‘alla Manzoni’ nel Novecento. Dirige, insieme a Tatiana Crivelli, RISL – Rivista Internazionale di Studi Leopardiani.

 

 


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